La leggenda del basket americano, morto tragicamente nel 2020, rivive nel documentario diretto da Jesus Garcès Lambert, girato anche Pistoia
L’Italia e la Toscana hanno segnato la vita di Kobe Bryant, il numero 24 dei Los Angeles Lakers, leggenda NBA. Il cestista infatti è cresciuto e ha trascorso l’infanzia nel nostro paese, al seguito del padre Joe, professionista di basket nella serie A italiana negli anni ’80.
“Kobe – una storia italiana“, documentario diretto da Jesus Garcés Lambert, scritto da Giovanni Filippetto e prodotto da Alessandro Lostia per Indigo Stories, è una raccolta di testimonianze del suo rapporto e della sua permanenza in Italia.
Kobe, tragicamente scomparso in un incidente in elicottero nel gennaio 2020 assieme alla figlia Gianna e ad altre persone, ha vissuto in Italia dai 6 ai 13 anni spostandosi fra Reggio Calabria, Rieti, Pistoia e Reggio Emilia, costruendo legami con persone che raccontano il loro Bryant nel documentario: dai compagni di scuola e basket, agli amici, passando per i maestri, i professori e i giornalisti dell’epoca.
Ma anche con chi ha avuto, in diversi modi, un contatto con il leggendario “Black Mamba“: i cestisti Danilo Gallinari e Marco Belinelli, Ettore Messina che lo ha allenato nei Lakers (dove parlavano in italiano), Gregorio Paltrinieri, il campione di nuoto che lo ha come idolo, e Linus, che lo ha avuto ospite a Radio Deejay.
(© Amazon Prime)
Il campetto di Cireglio
Il documentario è stato girato nel marzo del 2022, per alcuni giorni, a Pistoia.
Le riprese hanno interessato il Palacarrara, il Palazzetto dello sport dove il padre giocava a basket nella squadra della Olimpia Pistoia, e Cireglio, piccola frazione del pistoiese.
Qui, in questo piccolo paesino tra le montagne, il giovane Kobe ha vissuto per alcuni anni, frequentando le Scuole delle Mantellate, il Campetto e la Chiesa SS. Maria e Pancrazio.
Il 23 agosto di quest’anno il campetto da basket, dove il cestista si allenava da piccolo, è stato intitolato a Kobe Bryant.