Presentato in anteprima internazionale a Madrid all’ALCINE – Festival de Cine de Alcalá de Henares
Intelligenza artificiale e adolescenti: è questo il tema di BIGLOVE, il cortometraggio girato in Toscana e presentato in anteprima nazionale all’ultima edizione del Trieste Science+Fiction festival.
Un progetto “Made in Toscana”
Una produzione tutta toscana ad iniziare dal regista, Cristiano Gazzarrini, e dagli sceneggiatori, Enrico Savini e Nicolò Gaetani del gruppo Flow, che hanno sviluppato il progetto con il supporto degli studenti del liceo Arturo Cecchi di Fucecchio (FI). Toscano anche il team di professionisti che compongono la troupe: David Becheri (D.o.p), Alessandro Calevro (edited), Samuele Valente e Marco Materassi (camera assistants), Simone Sacchetti e Saulo D’Isita (gaffers), Jacopo Cosmelli (colorist), Vincent Sabbia e Francesco Profeti (sound recordists), Veronica Di Pietrantonio (costumi), Caterina Pelosi (make up), Francesco Bacci (set designer), Full Movie Firenze (light rental).
BIGLOVE, distribuito da Tiny Distribution, è stato inoltre realizzato con il supporto al casting della Scuola di Cinema Immagina di Firenze e della scuola di teatro del Progetto Idra di Montecatini, dove si stanno formando le due giovanissime protagoniste Olga Susini e Gaia Grassi.
Le riprese si sono svolte a giugno del 2022 tra Firenze (Istituto Arturo Checchi), Scandicci (fermata tramvia) e Montecatini Terme (discoteca Dadamaino).
Il corto sarà presentato in anteprima internazionale l’8 novembre all’ALCINE – Festival de Cine de Alcalá de Henares / Comunidad de Madrid, il 17 novembre al Rome Indipendent Film Festival e nel mese di dicembre al Salento Finibus Terrae.
Come nasce la storia
Il regista Cristiano Gazzarrini racconta: “La storia è nata da un’esperienza personale, durante una chat con un’intelligenza artificiale. Inizialmente ero distaccato e consapevole del fatto che dall’altra parte si trovasse un algoritmo composto da numeri e comandi. Tuttavia, con il passare del tempo, la mia mente ha iniziato a immaginare una fisionomia dietro a quelle parole. Intravedevo qualcuno interessato a me e ciò suscitava una forma di gratificazione e di benessere. Forse l’ennesima riprova dell’innato e incolmabile bisogno di amore dell’essere umano.”